
Pablo Picasso
Da Les demoiselles d'Avignon a La Guernica
Pablo Picasso, nato a Malaga nel 1881, è uno dei geni dell'arte moderna ed il suo capolavoro Les demoiselles d'Avignon (1907) rappresenta per tutti il simbolo per antonomasia del cubismo.
Il dipinto, conservato al Museo d'arte moderna di New York, mette su tela l'idea attorno alla quale è ruotata la carriera di Picasso: la raffigurazione dei diversi punti di vista.
Lo spettatore scorge simultaneamente il viso di fronte e di profilo, il petto e la schiena della donna posta nell'angolo in basso a destra e non può che interrogarsi su come ciò sia possibile.
Picasso rapprensenta il visibile ed allo stesso tempo pennella l'immaginario.
La relatività, la molteplicità dei punti di vista e lo smarrimento del punto di riferimento canonico della prospettiva sono racchiusi in questo quadro, uno della vasta galleria di Picasso e quindi dell'arte moderna.
Dopo Les demoiselles d'Avignon le figure divengono frantumate, in maniera diversa a seconda dei periodi creativi sperimentati dall'artista spagnolo, ma nulla è più come prima...
Siamo in pieno cubismo analitico con il Ritratto di Ambroise Vollard (1909) ed il Ritratto di Wilhelm Uhde (1910): due volti maschili raffigurati attraverso migliaia di frammenti, piccolissime figure geometriche dalle quali emergono i tratti del viso.
I volti sono incredibilmente distanti dal comune sentire, ma perfettamente comprensibili nella loro intensità dalla quale scaturiscono intense emozioni.
Picasso ha sempre amato il corpo, quello femminile in particolare, per onorare il quale non ha mai cessato di sperimentare stili ed idee visionarie.
Nel 1918 ha dipinto un Pierrot incredibilmente malinconico e struggente e dopo pochi mesi ha donato al mondo dell'arte I tre musici, un trionfo di colori e di vitalità.
Forse la ritrovata freschezza di Picasso è scaturita anche dall'inizio di una nuova fase della sua carriera, ovvero il periodo del cubismo sintetico, contraddistinto da tinte forti e collages.
Negli anni Trenta sforna alcune delle opere più celebri della pittura moderna, tra le quali citiamo il Ritratto di Dora Maar (1937), uno degli intensi amori di Picasso, una splendida ed inquieta donna con il viso che segue visioni diverse. Sempre nel 1937 dipinge la Donna che piange, una rappresentazione surreale del dolore che troverà il suo apice nella Guernica.
Guernica (1937) è la guerra. E' la disperata angoscia della donna con le braccia rivolte al cielo, è il cavallo che nitrisce contro il vento, è il toro trafitto ed i corpi umani smembrati.
E' un gesto d'infinito amore verso l'antica città basca di Guernica e di denuncia senza appello della guerra, della sua irrazionalità e del dolore intrinseco in essa.
Non per caso l'imponente quadro di Picasso è divenuto un simbolo, un'icona che ancora si cerca di comprendere nella infinita magia.